giovedì 14 agosto 2014

L'epopea dei tubi mai nati

Zolfo in cristalli azzurri
articolo male
certe furie che vengono in pace
non me ne vogliano i lessemi
se rifiuto sempre di assumere il senso
e mi affido ai suoni perlopiù

ecco perché
ve lo chiederò milioni di volte
di venire meno alle promesse
per portarmi per mano
da nessuna parte

Ho visto i miei organi
custoditi
sub tegmine fagi
in attesa di un desiderio
che li liberi dalla meccanica
dalla meccanica

Al D5 ho trovato
i sindromici di nicotina
appollaiati sui tubi di scappamento:
all'aereoporto
la sala fumatori
buttana come tutte le oasi
ospita progetti di fuga
per la giovane life-addicted
che non sarò mai

Le madri inglesi
le vedi passeggiare
hanno il classico odore
delle donne in vacanza,
i vecchietti
inerti
aspettano nei loro balconi
che il vento li venga a trovare
e ad ogni passante
con gli occhi chiedono
se hanno visto passare il tempo.

Nel frattempo
6mila emendamenti
giù per le scale
per stabilire il grado di tossicità
di troppi giovani senza valori

Nella piazza davanti casa di nonna Beatrice
nulla potrà mai cambiare
i bambini
coi monopattini dei fratelli maggiori
scavano fosse
intorno alla statua di Matteotti,
le zie mi cullano col siculo cantilenante gracidare
mentre con ingiurie attestano la progenie
del fortunato del giorno
accompagnato dalla banda
verso quel campo dove
i fiori
si guardano solo dalle radici.

Come può lei crogiolarsi
nell'amore eterno pastorizzato,
nella massima comune aspirazione
del portare avanti la specie?
ed ogni giorno attendere il pranzo
e ogni sera demistificare il mondo
sulle direttive del sapiente schermo HD
mentre i tecnocrati allevano le future generazioni
ad essere invalidi simulatori

La cronistoria del lento incrinarsi
senza mai sgretolarsi
mentre osservo il mondo avvolto nella gelatina
fa di me
la spettatrice più ipocrita e vera

non sa estinguersi
il craving di te
il craving di te.




Across the bordless

Le giovani coppie
vivono nei fast love
e decodificano tweet
per non dare grandi nomi ai sentimenti,
nel palcoscenico di skype
sei la mia Zafina.

A te viene troppo facile lamentarti,
calcolatori di macchine
siete i campi magnetici negativi
che fluttuano sulle
mogli isteriche
mestruate.

A 30 anni sarò felice
abbastanza
per permettermi
di non campare affatto
di ricordi.

"Sa di abete!"
noi possiamo
giocare
a vestirci di psicosi
ma non ci chiederemo mai
davanti all'EN
se verrà dio a salvarci.